Ruote dentate = ingranaggi
Trasmissione del moto rotatorio= la scelta degli organi che trasmettono il moto dall'albero (albero motore) all'albero che la riceve (albero condotto) dipende dalla distanza relativa dei due alberi e da particolari necessità di funzionamento. Se gli alberi sono vicini vengono utilizzate le ruote dentate. Per alberi relativamente lontani vengono preferite le pulegge con cinghie di trasmissione, anche per il minor costo e praticità. Se durante il moto, l'angolo tra i due alberi incidenti deve poter variare, entro determinati limiti, vengono impiegati gli snodi cardanici
Le ruote dentate sono impiegate per trasmettere il movimento tra due alberi quando si vuole una trasmissione continua senza slittamenti, per far ciò è necessario che i due profili delle ruote dentate che si accoppiano risultino continuamente tangenti e che trasmettano il movimento con dolcezza, vengono detti profili coniugati. Possono essere a denti diritti o elicoidali e la dentatura può essere a profilo ad evolvente o trapezoidale. Oltre alle ruote dentate vi sono le cremagliere o dentiere, ingranaggi lineari, le quali usano il solito principio di accoppiamento delle ruote dentate, le stesse hanno i denti a forma trapezoidale, alcuni costruttori li fanno anche con denti a profilo ad evolvente.
Per poter essere accoppiate e ingranate tra loro le ruote dentate devono avere lo stesso modulo e il solito passo e sono caratterizzate anche dal rapporto di trasmissione. Il valore del passo o del modulo determina se è possibile o no che due ruote dentate si trasmettano il moto, in quanto per accoppiarsi due ruote devono avere lo stesso passo e quindi lo stesso modulo. Il rapporto di trasmissione stabilisce la velocità che si ottiene all'albero condotto in relazione alla velocità dell'albero motore. Dipende dal numero dei denti che ciascuna delle due ruote possiede.
La scelta dell'utensile per dentature viene data dal modulo il quale non è altro che il rapporto tra la circonferenza  primitiva e il numero dei denti e deve essere uguale sia per la ruota motrice che per quella condotta.
=formule di base per ruota dentata a dentatura diritta e profilo ad evolvente
=Per eseguire una misura precisa  del dente è necessario calcolare il valore ac dell'addendum riferito alla corda AB e al tempo stesso il valore Sc della corda AB. Per ottenere il valore dell'addendum ac  si deve aggiungere  all'addendum normale a il valore della freccia f (f=OA-OC= Rp-Rp * cosδ= Rp*(1-cosδ) Si avrà quindi ac=a+Rp*(1-cosδ)). Per ottenere il valore della corda Sc basta considerare che AB=2*CB=2*Rp*senδ
Nei manuali per ingranaggi sono solitamente riportati i valori dell'addendum e dello spessore della corda al variare del numero dei denti. I valori sono quasi sempre dati per modulo 1; per ruote di modulo diverso basta moltiplicare questi valori per il valore del modulo
Valori addendum e spessore con modulo 1
Z=un certo numero di denti
addendum=ac
spessore=Sc
18
1.0342
1.5688
19
1.0324
1.5690
20
1.0308
1.5692
21
1.0294
1.5694
22
1.0281
1.5695
23
1.0268
1.5696
24
1.0257
1.5697
25
1.0247
1.5698

=dentatura =dentatura a profilo trapezoidale.

=cremagliera: asta dentata che, accoppiata con una ruota dentata o con una vite senza fine, trasforma un moto rotatorio in traslatorio, viene usata in macchine utensili, in apparecchi di sollevamento o come terza rotaia in ferrovie di montagna in forte pendenza.
Gli utensili per dentature hanno la forma di vario tipo a secondo della necessità ed i taglienti sono a profilo costante i quali mantengono, ad ogni affilatura, profili  sempre uguali. Per la scelta della fresa modulare si fa riferimento al profilo del dente , con lo steso modulo varia con il variare del numero dei denti della ruota dentata.
Dovendo tagliare i denti con una fresa modulare andrebbe cambiata fresa ogni volta che si aumenta di uno il numero dei denti, praticamente però, una stessa fresa è utilizzata per il taglio di ruote dentate aventi un numero di denti che differisca di poche unità.
I costruttori di utensili hanno stabilito di limitare ad 8 il numero di frese per ogni modulo per i valori del modulo da 1 a 10. con questo numero di frese, relativamente limitato, si possono eseguire con sufficiente precisione tutte le ruote dentate da 12 a 135 denti. Per moduli superiori a 10 è necessario aumentare il numero delle frese
modulo da 1 a 9
modulo da 10 a 20
dimensionamento
n° della fresa
Z* della ruota
n° della fresa
Z* della ruota
modulo
Ø esterno
Ø interno
1
12-13
1
12
0.5
40
16
2
14-16
1 e mezzo
13
1
50
16
3
17-20
2
14
1.5
60
22
4
21-25
2 e mezzo
15-16
2
60
22
5
26-34
3
17-18
3
70
27
6
35-54
3 e mezzo
19-20
4
80
27
7
55-134
4
21-22
5
80
32
8
135-∞
4 e mezzo
23-25
     
   
5
26-29
     
   
5 e mezzo
30-34
     
   
6
35-41
     
   
6 e mezzo
42-54
     
   
7
55-79
     
   
7 e mezzo
80-134
     
*= numero denti
 
8
135-∞
     
=fresa sagomata a profilo costante adatta per fresatura di ruote dentate. Il dente D affilato secondo piani radiali successivi R mantiene, ad ogni affilatura, profili uguali.
=profilo ad evolvente: l'evolvente è la curva descritta dall'estremità di un segmento che si svolge su una circonferenza senza strisciare su di essa.
Il tracciato pratico e la costruzione grafica dell'evolvente può essere realizzata per punti.
=angolo di pressione: è l'angolo formato  dalla linea di ingranamento e dalla tangente ai cerchi primitivi di una coppia di ruote dentate. Il valore dell'angolo di pressione più usato è a 20°.
Il contatto tra i due profili accoppiati avviene sempre sulla semiretta r. La semiretta r è la linea di ingranamento e l'angolo (αp)  che essa forma con la tangente ai cerchi primitivi è l'angolo di pressione.
=l'angolo di 20° è più usato per la maggior robustezza del dente poiché lo spessore alla radice risulterà più elevato e avrà minor pressione specifica durante l'ingranamento per la superficie di contatto maggiore tra i due denti. Ci sarà minore slittamento con conseguente minore usura sui fianchi.
La spinta radiale nella dentatura con angolo di pressione a 20° sarà maggiore rispetto ad altri angoli minori di 20°.